Taglio del nastro con bacio nell'orecchio al sindaco Tosi nel Nuovo Rifugio di Verona
Taglio del nastro con bacio nell’orecchio al sindaco Tosi nel Nuovo Rifugio di Verona

VERONA – Spazio per 200 cani su una superficie totale di 15.300 metri quadri, con zona riservata ai cuccioli, ai soggetti ammalati, in periodo di degenza post-operatoria e/o anziani e a quelli a pelo raso, il tutto protetto da barriera in terreno antirumore: sono i numeri del Nuovo Rifugio del Cane – Centro Benessere Animale Comunale inaugurato venerdì scorso a Binelunghe, la zona artigianale del comune di Verona il cui sindaco Flavio Tosi ha avuto l’onore di tagliare il nastro con tanto di ‘bacio accademico’ in un orecchio da parte di uno dei cagnolini ospiti della struttura.

Oltre a Tosi e all’assessore comunale all’ambiente hanno preso parte all’evento i presidenti di ENPA nazionale, l’onorevole Carla Rocchi, e veronese, Romano Giovannoni, mentre monsignor Giovanni Castioni ha benedetto la struttura dove durante la cerimonia di inaugurazione è stata posizionata la targhetta con l’intitolazione “Fondazione Cani & Gatti – Giorgio e Antonella Fietta”. Sono stati questi due coniugi, con la loro donazione iniziale di 475 mila euro, ad aver dato il via alla realizzazione della struttura, costata complessivamente 1.924.586 euro finanziati grazie all’apporto di Enti pubblici (Ministero della Salute, Regione Veneto, Comune di Verona) e di privati.

Il Nuovo Rifugio del Cane, di proprietà del Comune di Verona, sarà gestito da ENPA per la durata di 5 anni. Adesso gli ospiti sono i circa 50 cani provenienti dal vecchio canile di via Campo Marzo. Nella realizzazione, informa una nota tecnica del Comune, è stata posta particolare attenzione ai temi ambientali e di sostenibilità, con impianti solari fotovoltaici, riscaldamento a pavimento e raffrescamento mediante macchinari a pompa di calore con dispersori in terreno (sonde geotermiche), serbatoi per il recupero delle acque meteoriche e una collinetta perimetrale che contribuirà al contenimento dei rumori provocati dall’abbaiare dei cani.

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