Ina con i volontari Enpa poco prima della partenza per l'Italia
Ina con i volontari Enpa poco prima della partenza per l’Italia

ROMA – Fine missione, per i volontari Enpa partiti tre giorni fa alla volta della Bosnia Erzegovina per consegnare aiuti alimentari e prendere cani ritrovati in condizioni gravi e adesso adottati in Italia. L’Unità di Intervento Nazionale dell’Ente ha fatto tappa a Prijedor e a Banja Luka, dove oltre alla distribuzione di due tonnellate di cibo alle associazioni locali che si occupano di randagi, hanno sostenuto incontri istituzionali di vertice con le autorità del posto e anche con il console italiano a Banja Luka, la città dove entro fine anno Enpa prevede di tornare per costruire un piccolo rifugio per randagi.

Già: i randagi. In Bosnia il randagismo è un problema gravissimo, complicato dalla pratica di sopprimere i cani, dall’assenza di un efficiente sistema di anagrafe canina e di un piano di sterilizzazioni. Nel canile di Prijedor, secondo i dati forniti a Enpa dalla stessa municipalità, dal 2009 sono stati soppressi 5.400 cani, 800 solo nel 2015. Una mattanza inaccettabile e del tutto incompatibile con le regole dell’Unione Europea di cui la Bosnia Erzegovina mira a far parte, tanto che si appresta a presentare formale richiesta. E allora, anche questi aspetti della legislazione e della gestione del fenomeno dei cani di nessuno è giusto che si allinei.

“Alle autorità abbiamo chiesto di fermare le soppressioni e abbiamo offerto collaborazione per definire in tempi brevissimi un piano complessivo per la gestione del randagismo che sia rispettoso dei diritti degli animali”, ha dichiarato Michele Gualano, direttore generale Enpa Onlus, presente in Bosnia con l’Unità di Intervento Nazionale. “Partirà dunque un’azione più incisiva dell’Enpa – ha aggiunto Gualano – e per questo abbiamo già ottenuto il via libera da parte delle autorità locali”.

“Entro la fine dell’anno – ha aggiunto Antonio Fascì, responsabile dell’Unità e della missione di cui hanno fatto parte il veterinario Meir Levy e i volontari Valeria Ariè, Loredana Carbone, Maria Rita Martelli, Valentina Perin e Antonio Ricci – torneremo a Banja Luka per realizzare un piccolo rifugio. In questo modo riusciremo a salvare centinaia di randagi, oggi soppressi per strada e nelle campagne”. Uno intanto è già stato salvato: si tratta di Ina, uno dei cani ripartiti con i volontari Enpa alla volta dell’Italia dove hanno trovato una famiglia adottante. Ina era stata ritrovata mesi fa nell’area di Prijedor con un profondo taglio alla gola. Ora sta bene e ha trovato casa.

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