Allarme smog, qualcuno si attrezza anche per Fido
Allarme smog, qualcuno si attrezza anche per Fido

FIRENZE – L’emergenza smog espone i cani agli stessi problemi degli umani. Anzi forse di più, dato che Fido respira più in basso, dove c’è maggior concentrazione di polveri. A spiegare nei dettagli i pericoli che corrono gli animali di città con gli attuali livelli di inquinamento è Enrico Loretto, direttore dell’unità operativa veterinaria della Asl 10 di Firenze e coordinatore del gruppo sul benessere animale della Società italiana medicina veterinaria preventiva: “Cani e gatti – spiega – che frequentano i nostri stessi ambienti corrono il medesimo pericolo di insorgenza di problemi respiratori e anche, a lungo termine, di tumori, per cui è bene mettere in pratica alcuni accorgimenti in questi giorni di super-inquinamento. Gli animali sono ovviamente esposti come noi ai danni ambientali, in particolare in ambito urbano, e bisogna sempre ricordare come i cani soprattutto, come i bambini, respirino a un’altezza più bassa rispetto agli adulti, cosa che aumenta il rischio. I dati sono ancora pochi e andrebbero approfonditi, ma suggeriscono un potenziale ruolo di ‘sentinella’ di neoplasie di origine ambientale per gli animali che vivono con noi”.

In pratica, le stesse identiche malattie che insorgono nei pet potrebbero colpire anche i proprietari, perché magari risiedono in zone particolarmente inquinate: “Un riscontro a livello scientifico c’è stato e risulta abbastanza inquietante, anche se mancano i fondi per proseguire con la ricerca”, dice Loretti. Tutta Italia è nella morsa delle polveri sottili e così anche i nostri amici quadrupedi: “Nessuna area si salva – evidenzia il veterinario – perché laddove non c’è traffico urbano, ci ‘pensano’ le autostrade a inquinare”. Ma come limitare i danni alla salute dei cani e degli altri animali domestici  durante l’emergenza smog in città? “Prima di tutto – suggerisce l’esperto – spazzolarli e lavarli più spesso per eliminare i residui di polveri sottili che si accumulano sul manto degli animali e che essi possono poi leccare e dunque ingerire. E prediligere per le passeggiate quotidiane le aree verdi, trasportando possibilmente l’animale in macchina, evitando il tragitto a piedi, fino al parco. E’ importante comunque ricordare che non vale mai la pena di sacrificare un po’ di sano movimento anche se l’aria è poco respirabile. La sedentarietà fa più male e occorre sempre tenere in attività l’albero respiratorio“. Ancora, “non abbandonare la buona abitudine della visita veterinaria preventiva: un animale periodicamente controllato è più ‘salvabile’ dalla sua eventuale patologia, anche tumorale”. Infine, dato che i polmoni “lavorano più ‘in basso’, nei cani soprattutto è più alto il rischio di problemi respiratori, come avviene per noi uomini. Se si notano sintomi del genere, rivolgersi al veterinario per le cure più adeguate“, conclude Loretti.

 

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