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Erly, il segugio di QualaZampa. I 128 cani protagonisti della vicenda sono segugi come lei

VALMOREA (Como) – Cinquemila euro di ammenda, pagamento delle spese legali e risarcimento della parte civile: questa la pena che il giudice del tribunale di Como ha deciso di comminare al 55enne di Valmorea ritenuto colpevole di aver tenuto in precarie condizioni sanitarie nell’allevamento San Clemente di Valmorea 128 cani. E parte civile era l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), rappresentato dall’avvocato Claudia Ricci.

A portare alla luce la situazione in cui i cani erano tenuti erano stati, nell’aprile 2014, i carabinieri, le guardie zoofile Enpa e il personale della Asl che, intervenuti sul posto, avevano trovato una situazione di estremo degrado. Dei 128 segugi, la gran parte senza microchip, 117 erano detenuti in 38 box di 6 metri quadrati appena. Molti di loro erano denutriti e infestati da parassiti. Durante il blitz è anche emerso che la struttura non disponeva di adeguati strumenti per la raccolta delle deiezioni dei cani, presenti in abbondante quantità negli spazi dove i quattro zampe erano costretti a vivere. Mancavano, invece, cibo e acqua. I segugi sopravvivevano con pochi tozzi di pane secco abbandonati nei box e in parte rosicchiati dai topi. Sul posto sono stati infine trovati i corpi senza vita di due cani.

Per i 128 segugi, molti dei quali di proprietà del condannato che era un collaboratore della struttura, il giudice ha disposto la confisca. “In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza di condanna – dichiara Enpa – esprimiamo soddisfazione per l’esito del procedimento che ha permesso di fare giustizia su una gravissima situazione di sofferenza patita dai cani”.

 

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