14GRATTINI-688-kTAB-U1050480074393MKD-428x240@LaStampa_itTOKYO (Giappone) – Pancia su uguale: “Fammi un grattino”. E’ solo uno dei segnali che tutti i proprietari di un cane sanno decodificare. Ma per gli analfabeti del linguaggio cane-uomo oggi arriva la app, immancabile corollario digitale di ormai quasi ogni aspetto del nostro vivere quotidiano. E se tra il gusto di guardare il pancino all’aria del proprio cane o lo schermo dello smartphone non c’è paragone, il Giappone non ha comunque resistito ed ecco: una società di Tokyo ha messo a punto un dispositivo che, inserito nel collare del cane, promette di analizzarne le emozioni e sapere realmente che cosa pensa. Le informazioni raccolte vengono trasmesse sul cellulare e una app permette di entrare così nel Fido-pensiero. “I dati – spiega Masayoshi Asai, ricercatore di Anicall – vengono raccolti quotidianamente, attraverso l’analisi dei circa 40 movimenti dell’animale. Questo permette di sapere le condizioni di salute, se l’animale si è ferito o se ha subito qualche forma di stress“. Un monitoraggio, insomma, sostanzialmente equivalente a quello di una scatola nera. Ma tanto è chiaro: il senso profondo del legame d’affetto che farà corrispondere a un pancino un grattino rimarrà un mistero affidato al regno delle emozioni.

 

Condividilo!