Osvaldone, cane eroe
Osvaldone, cane eroe

ROCCA DI MEZZO (L’Aquila) – Lei è su una sedia a rotelle. A un certo punto, mentre stava passeggiando tranquillamente, tre cani randagi resi aggressivi probabilmente dalla fame la circondano con fare poco raccomandabile. Per strada non c’è nessuno, ma le grida della donna qualcuno richiamano: è Osvaldone, il pastore abruzzese ormai adottato dalla comunità di Rovere, frazione di Rocca di Mezzo, nell’Aquilano, che è intervenuto a mo’ di supereroe allontanando il piccolo branco e salvando, di fatto, la signora. Standing ovation per il cagnolone, talmente buono che si narra si faccia persino sgraffignare di sotto al nasone il cibo dai gatti della zona. Ma quando c’è da usare la zampa dura, a quanto pare non ci pensa due volte. Il punto è, raccontano gli abitanti di quel grappolo di case nel Parco naturale del Sirente, che la presenza di cani randagi attorno al borgo e per le sue stradine sta assumendo i contorni del problema grave. I cani, che hanno trovato rifugio al cimitero del paese, hanno fame e stanno diventando via via più aggressivi. Non sarebbe la prima volta che Osvaldone sventa noie a turisti e abitanti della frazione.

Perché Osvaldone è anche lui senza fissa dimora, ma è di tutt’altra pasta. Arrivato a Rovere da cucciolone nell’agosto scorso, aveva fermato il suo cammino – stremato – vicino a un punto di ristoro che si chiama RistorOsvalda, donde l’appellativo di Osvaldone. Una fune al collo, tremore per la spossatezza e forse anche la paura, era ferito al muso e alla zampa. Buono, placido, affettuoso con animali e umani… gli abitanti di Rovere lo hanno sostanzialmente adottato tutti in gruppo, rimettendo in sesto lui e il suo buon carattere. Ma ahi! Osvaldone non ha microchip, e adesso Rovere teme che venga catturato e recluso in qualche canile. “Ma la sua amicizia per noi è speciale – è la vox populi – per questo desideriamo che Osvaldone rimanga con noi“.

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