SECONDIGLIANO (Napoli) – Ancora pochi giorni di attesa, poi il bulldog francese Tommy finalmente potrà di nuovo saltare in braccio al suo amico umano detenuto da circa un anno nel carcere di Secondigliano che domenica aprirà le porte al quattro zampe per il primo permesso di visita. Separati, i due sono caduti in una sorta di depressione. Faticano a mangiare, il loro tono dell’umore è ai minimi termini. Tommy, due anni appena, non gioca neppure più e attraversa fasi di tristezza che finché aveva con sé il suo amico non si erano mai verificate.
Anche l’uomo, per tutto questo tempo, non ha fatto che lamentare la sofferenza per non poter vedere il suo cane. E ora Secondigliano ha concesso la visita che auguriamo non rimarrà un caso isolato. La storia, raccontata dalla cronaca di Napoli de La Repubblica, è emblematica. Il cane ama il suo ‘capobranco’ umano a prescindere e incondizionatamente. Non capisce i reati. Non comprende le sbarre del carcere. E le sbarre del carcere, spesso, non comprendono lui e il suo affetto tenace. Spesso, ma non sempre.
Prima di essere trasferito a Secondigliano, infatti, l’uomo era detenuto nel penitenziario di Frosinone e lì per le visite di Tommy non c’erano mai state difficoltà. Area verde a disposizione e via, senza problemi. A Secondigliano, invece, finora i cancelli sono rimasti serrati. C’è voluto l’impegno del garante per i detenuti, che ha instaurato con la direzione del carcere un dialogo dall’esito evidentemente positivo, per ottenere questo primo permesso di visita per il familiare a quattro zampe dopo aver esibito fior di certificati veterinari e medici tout court.