combattimentiPALERMO – Inizia stamani a Palermo la prima udienza del processo che vede imputati sei uomini tra i 20 e i 30 anni accusati di aver promosso e organizzato combattimenti tra cani, da cui, in un caso accertato, sarebbe derivata la morte di un pitbull. Gli imputati dovranno rispondere dei reati di maltrattamento e combattimenti tra animali (di cui agli artt. 544 ter e 544 quinquies) per aver promosso o comunque organizzato “un combattimento tra cani di razza pitbull”.

“In Italia – dichiara Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia Lav – numerosi cani sono vittime dei combattimenti collegati alle scommesse clandestine, un business atroce che macina milioni di euro l’anno. La Sicilia, territorio degli imputati, è purtroppo tra le regioni più coinvolte in questa attività criminale: la lotta, in cui questi animali sono crudelmente aizzati e costretti da uomini senza scrupoli a sbranarsi, è il risultato di violentissime forme di addestramento, vere e proprie torture, inflitte ai cani fin da cuccioli”.

“La Lav – ricorda Troiano – si batte da sempre per contrastare concretamente i combattimenti tra animali, producendo materiali tecnici per la formazione degli operatori specializzati, tra cui organi di polizia giudiziaria, della magistratura e Guardie volontarie, ma anche e soprattutto denunciando i casi di sua conoscenza e costituendosi parte civile nei processi contro gli autori di questi reati”.

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