dog centerROMA – Finisce in parlamento, la situazione nel canile DogCenter di Sant’Ilario dello Ionio, in provincia di Reggio Calabria. La struttura è al centro di un’interrogazione al ministro della salute Beatrice Lorenzin che vede primo firmatario l’onorevole Paolo Bernini. Proprio Bernini fu protagonista, nel settembre dello scorso anno, di un sopralluogo nel canile convenzionato coi comuni dell’area e ripetutamente oggetto di segnalazioni su maltrattamenti dei cani che vi sono detenuti. Durante la visita, effettuata insieme a un esponente dell’associazione Eital e con il consenso del titolare, Bernini ha dovuto prendere atto di una situazione fuori regola sotto ogni punto di vista, a cominciare da un affollamento circa doppio rispetto alla capienza prevista che consisterebbe in 260 cani.

dog center box“Si constatava – scrive il deputato nella sua interrogazione – la presenza di circa 483 cani detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura. Ed, infatti, le condizioni igienico sanitarie degli stessi si presentavano pessime, non erano presenti ciotole con cibo e acqua; alcuni cani erano evidentemente denutriti e visibilmente bisognosi di cure per lacerazioni varie, chiaro segno di mancato intervento medico veterinario. Si rinveniva inoltre – descrive ancora l’atto – all’interno di alcuni box la presenza di sangue nelle feci dei cani. I croccantini erano sparsi sulla pavimentazione e misti a feci ed urine, ciò a significare la totale assenza dei minimi criteri di igiene e profilassi”.

A seguito di quel viaggio nel degrado era stato richiesto ed ottenuto l’intervento ministeriale con l’invio di propri ispettori. La relazione dei funzionari testimonia, ricorda Bernini, “una generale violazione delle norme in materia di randagismo con grave compromissione del benessere animale e quindi in violazione delle norme del maltrattamento degli animali, previste dal nostro codice penale“.

Al titolare del DogCenter vennero impartite prescrizioni a cui ottemperare nel giro di sei mesi. Ebbene: i cani sono ancora aumentati. A fine 2015 avevano raggiunto quota 500. Parte di loro non sono ancora sterilizzati. I box non sono stati adeguati. Le associazioni di volontariato non vengono lasciate entrare. Le adozioni sono di fatto impedite. In tutto ciò, il DogCenter pare si sia candidato a ottenere una nuova convenzione partecipando alla “gara di appalto n. 00477/2015 per il servizio di ricovero, custodia e mantenimento cani randagi indetta dal comune di Monasterace”.

DogCenter un cane

Il tutto è piuttosto assurdo, e per questo Bernini richiama di nuovo l’attenzione del dicastero alla sanità sulla situazione, chiedendo nuovi interventi e iniziative urgenti, magari anche implementando la propria task force sul benessere animale “che al momento – si asserisce nell’interrogazione – appare ridotta per capacità di azione e di intervento”. Il tutto per dare piena applicazione alla legge quadro 281/91 sulla tutela di animali d’affezione e prevenzione del randagismo che, soprattutto nel sud della penisola, assume contorni di scarsa o cattiva gestibilità con frequenti collegamenti, indica Bernini, “alla gestione della malavita organizzata“.

 

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