Un esemplare di levriero berbero o sloughi
Un esemplare di levriero berbero o sloughi

MAHDIA (Tunisia) – A Mahdia, in Tunisia, la pet-therapy parla italiano e i levrieri ne sono gran protagonisti. Si celebra con un sabato a porte aperte, il 2 aprile, al Centro ippico di Madhia, la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, uno spettro di disturbi definibile come una sindrome ad esordio in età infantile che limita lo sviluppo del bambino. Di questi bimbi si occupa da sempre la titolare del centro ippico di Mahdia, una nobildonna italiana che da più di vent’anni vive in Tunisia. Si tratta di Maria Gabriella Incisa di Camerana, piemontese di origine ma tunisina di adozione, che con pazienza e passione, rompe l’isolamento in cui li ha confinati la loro malattia, grazie ad un team di psicoterapeuti a quattro zampe tra cui – oltre naturalmente ai cavalli – cani che animano da protagonisti le sedute di Pet Therapy a Mahdia, nel cuore del Sahel, sul litorale tunisino.

“In pratica, sono delle attività di psicomotricità assistite dagli animali per stimolare ed accelerare i processi di apprendimento e di crescita del bambino, in una mediazione triangolare che si instaura tra animale, terapeuta e paziente”, spiega Maria Gabriella Incisa di Camerana ad ANSAmed. Una stimolazione ludica attraverso la quale il bambino, affetto da autismo, esplora, scopre, ripete, impara, comprende e quindi ”cresce” sotto il registro del ”piacere”, stimolo che favorisce l’apprendimento, migliorando la qualità della vita. A due passi da quella che è considerata una delle più belle spiagge della Tunisia, il Centro ippico di Mahdia, ospita principalmente razze minacciate di estinzione: tra i cani forte è la componente dei levrieri berberi o sloughi, la cui origine si attribuisce al Marocco ma che non ha – al momento – una genesi certa.
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