ROMA – Per combattere efficacemente i fenomeni dell’abbandono e del randagismo, Legambiente ha elaborato un decalogo di proposte da realizzare di concerto con Anci, Regioni e Governo per dare scacco matto in dieci mosse a due piaghe che affliggono ancora tutta l’Italia ma in particolare alcune aree del paese. Ed eccoli, i punti che Legambiente ha presentato durante l’esposizione dei risultati del V rapporto Animali in Città.
- Tavolo nazionale permanente Anci- Regioni-Governo che si riunisca almeno due volte all’anno e rendiconti annualmente le azioni decise, i risultati attesi e i risultati raggiunti;
- Accordo Regioni-Governo per passare, entro 12 mesi, dalle attuali 21 banche dati regionali dell’anagrafe degli animali d’affezione ad una unica nazionale con dati sullo status riproduttivo dell’animale (sterilizzato o no), con autorizzazione all’accesso di inserimento e modifica dati attraverso tutti i veterinari pubblici e privati iscritti all’ordine consultabile online da tutti i cittadini;
- Accordo Anci -Regioni -Governo per passare, entro 12 mesi, dall’attuale sistema di controlli (1 controllo/anno ogni 6.000 cittadini) del rispetto della normativa vigente a un efficace sistema di controllo (1 controllo/anno almeno ogni 600 cittadini) realizzato d’intesa tra polizia locale, servizi veterinari pubblici e vigilanza volontaria.
- Accordo Anci-Regioni per un sistema nazionale omogeneo, efficace ed economicamente realizzabile di sterilizzazione di tutti i cani non padronali;
- Piano nazionale Anci per attivare incentivi e facilitazioni comunali a chi adotta cani presenti nelle strutture comunali o convenzionate;
- Piano nazionale Anci per attivare incentivi e facilitazioni comunali a chi registra e gestisce colonie feline presenti nel territorio comunale;
- Accordo Anci-Regioni-Governo per attivare incentivi a organizzazioni animal care no profit riconosciute che adottino cani presenti da almeno due mesi nelle strutture pubbliche o convenzionate;
- Accordo Anci-Regioni-Governo con Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani per attivare incentivi alla sterilizzazione di cani privati;
- Accordo Anci-Regioni-Governo per attivare disincentivi, anche fiscali, a chi detiene cani non sterilizzati;
- Accordo Anci-Regioni-Governo per proporre adeguamenti alla normativa nazionale su animali d’affezione che definiscano fonti di finanziamento, procedure omogenee di adozione di cani non padronali, istituzione albo nazionale organizzazioni animal care no profit e periodo massimo entro cui cura e gestione di cani non padronali sono sostenuti dalle pubbliche amministrazioni.
”Contro il randagismo e la sofferenza dei nostri amici a quattro zampe si può fare meglio e di più” afferma la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni, che aggiunge: “I controlli sono pochi, l’informazione è ancora scarsa e le politiche e i servizi sono troppo disomogenei, se non quando territorialmente addirittura ignorati. Del randagismo si continua a parlare troppo poco e quasi solo in occasione di tristi fatti di cronaca. La questione, invece, ha urgente bisogno di un cambio di passo, in primis da parte delle Istituzioni”.
Secondo la Muroni “è evidente che le politiche del settore in Italia, dove solo alcune realtà hanno saputo costruire esperienze positive, devono uscire dalla fase pionieristica e trasformare le buone pratiche in patrimonio diffuso e pratica viva in tutto il paese. Solo unendo gli sforzi di tutti i soggetti e armonizzando le politiche nazionali e locali si potrà risolvere una questione economica rilevante e costruire una realtà che rispetti il benessere animale e valorizzi l’importanza relazionale e affettiva con gli animali”.