mantrailing bloodhound
I cani Bloodhound sono la razza privilegiata per il mantrailing

Come sovente accade, anche nel caso di oggi la disciplina sportiva nasce da un’esigenza pratica: il mantrailing (dall’inglese man=uomo, trail=traccia) nasce infatti negli Stati Uniti come tecnica di addestramento dei famosi cani di Sant’Uberto, i Bloodhounds, per cercare carcerati evasi dalle prigioni. L’approdo in Europa di questa disciplina vede protagonista per eccellenza proprio questo cane, dotato di un numero particolarmente elevato di recettori olfattivi e di una forma degli assi craniofacciali favorevoli. Tuttavia, negli Usa oggi giorno si impiegano cani di ogni razza.

Sotto il profilo delle applicazioni pratiche, oggi il mantrailing viene utilizzato nella ricerca in superficie in abbinamento alle unità cinofile tradizionali. La differenza è che il cane addestrato al mantrailing non segue tracce umane a terra a chiunque appartengano, bensì una impronta olfattiva individuale. Cerca, insomma, una persona specifica anche tra molte.

mantrailing virginia 1916
Una sessione di addestramento al mantrailing in Virginia nel 1916

Beh ma oggi è la nostra DOGmenicaSportiva, e in effetti oggi il mantrailing è annoverato tra gli sport cinofili, con un suo proprio regolamento e percorsi formativi per gli istruttori. Nel Mantrailing sportivo il cane, dopo aver annusato un testimone d’odore della persona da cercare (indumento, scarpe, chiavi…), ricerca un figurante lungo un percorso di difficoltà e lunghezza crescenti a seconda del suo grado di preparazione.

Il cane segue le molecole odorifere, non le tracce a terra. Lungo tutto il percorso il quattro zampe – che è dotato di un’apposita pettorina – è legato al suo conduttore mediante un guinzaglio 6-7 metri di lunghezza. Al conduttore va il ‘compito’ di seguire il cane e assecondarlo senza influenzarlo in alcun modo. Il cane svilupperà progressivamente l’esperienza necessaria ed evolverà di conseguenza nella disciplina.

Le gare sono articolate in più livelli di abilità che consentono l’accesso al titolo che, una volta conseguito, specifica – si legge nel regolamento Csen – il livello di certificazione per cui il cane è stato qualificato. Tre sono i livelli di qualifica, ognuno con un acronimo proprio. Per ottenere punteggio qualificante, l’area di lavoro di cane e conduttore ha una struttura con standard da rispettare. Insomma, non si improvvisa nulla. Tutti i cani, non solo i Bloodhound, possono avere attitudine e trovare soddisfazione nel Mantrailing sportivo. Devono solo avere buona volontà e attitudine al lavoro. Beh certo, le caratteristiche di razza relative soprattutto al fiuto aiutano, ma per divertirsi e svolgere insieme un’attività appassionante non c’è limite di partecipazione. I punti di riferimento della disciplina sono per Csen Lorenzo Breveglieri, e per Fisc Gabriella Trautmann Zenoni.

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