Uno degli scatti della mostra Human Dog in questi giorni a Genova
Uno degli scatti della mostra Human Dog in questi giorni a Milano

MILANO – Come si dice? Chi si somiglia si piglia. E tra uomo e cane non solo è spesso così, ma altrettanto spesso prima ci si piglia e poi si finisce per assomigliarsi, quasi in una ‘somatizzazione fisiognomica’ del forte legame empatico che si sviluppa tra il cane e il suo umano. E’ questo il file rouge che lega le opere in mostra fino al 19 giugno prossimo nel Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco di Milano, proprio lì dove tutto cominciò con il set fotografico del febbraio scorso. Si intitola proprio Human dog il progetto della fotografa milanese Silvia Amodio che attraverso il suo obiettivo ha condotto un autentico viaggio-inchiesta sul profondo e antichissimo legame affettivo uomo-cane entro un percorso ritrattistico che ha coinvolto venti proprietari di cani con il loro amico a quattro zampe.

La mostra ha attraversato varie città italiane, progetto artistico itinerante per un lavoro rigoroso dal punto di vista tecnico e scenografico, che mantiene tutta l’intensità della ricerca antropologica nella tensione allo scatto ‘perfetto’ per racchiudere in un’immagine tanto la semplicità familiare quanto la complessità sociale di questo antico patto di amicizia tra specie diverse. Questa galleria di scatti sottende un pensiero originale e che è frutto di anni di lavoro esplorativo, quasi investigativo della dimensione affettiva più istintiva e genuina.

La fotografa milanese Silvia Amodio
La fotografa milanese Silvia Amodio
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