Randagismo
I cani di nessuno sono più spesso vittime di crudeltà e sevizie

SANZA (Salerno) – Hanno ucciso un cane impiccandolo a una staccionata: la macabra scoperta è avvenuta a Sanza, nel Salernitano, in una zona del Monte Cervati dove un’escursionista ha fatto la macabra scoperta. Così, dopo il caso che ha scosso le coscienze a Cosenza, ecco un nuovo orribile episodio su cui al momento indagano gli agenti del Corpo Forestale, che hanno posto la carcassa del cagnolino sotto sequestro. Il cane era di proprietà di un abitante della zona che si trovava fuori regione per motivi personali, nel giorno in cui il suo cane è stato ucciso. Non è esclusa la pista dell’intimidazione. Su un albero nel punto in cui è stato ritrovato il povero quattro zampe era stata incisa una croce.

Del resto i dati sulle impiccagioni di cani in Italia negli ultimi 12 mesi raccolti e diffusi nei giorni scorsi da Aidaa sono scioccanti: sarebbero 200 i cani che hanno subito questa sorte nella penisola. Quasi tutti randagi, quasi tutti sprovvisti di microchip e dunque facili prede di crudeltà e sevizie. “Non solo Angelo – ricorda Aidaa – e non solo il cane di Vitulano che hanno fatto notizia più di recente”.

“Questo barbaro rito di morte si sviluppa prevalentemente in Calabria, Sicilia, Campania e Sardegna – prosegue l’Associazione – ma non mancano casi anche in altre regioni del centro e forse anche nel nord Italia. Nei circa 200 casi riportati dalla stampa tra il mese di settembre del 2015 e quello di agosto del 2016 solo in 6 casi – conta l’associazione – si sono individuati e successivamente denunciati i responsabili di questa follia, mentre negli altri 194 casi ci sono dei sospetti ma non ci sono le certezze che possono portare alla denuncia penale”.

Il cane Angelo, torturato e ucciso a Cosenza
Il cane Angelo, torturato e ucciso a Cosenza

“Si ha il sospetto che in molti casi i responsabili possano essere dei ragazzi anche minorenni – dice Lorenzo Croce, presidente di AIDAA – ma purtroppo l’ignoranza e l’omertà ancora troppo spesso la fanno da padrone, quindi l’appello a tutti è quello di denunciare senza paura anche in forma anonima i responsabili di tali orribili impiccagioni. Se si vuole segnalare ad AIDAA basta mandare una mail a segnalazionereati@libero.it anche in forma anonima”.

 

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