MONTREAL (Canada) – E’ entrato in vigore questa mattina, a Montréal, il regolamento che vieta i pitbull in città. Il caso ha diviso la popolazione fino a ieri sera, quando in molti hanno manifestato per protestare contro il provvedimento giudicato come troppo rigido e restrittivo. Eppure i pitbull sono da giorni sulle prime pagine delle cronache. Eccesso di sensibilizzazione? Notiziabilità che cavalca gli umori dell’opinione pubblica o pensiero collettivo plasmato da un tam tam allarmistico? La diatriba, in questi casi, è pressoché inestricabile. Fatto sta che le cronache della metropoli canadese negli ultimi giorni sono state prodighe di titoli tra cui I pitbull responsabili del 40% delle morsicature, Le restrizioni severe saranno mantenute, Adolescente morto da un cane di tipo pitbull, Il regolamento sui pitbull basato sul comune buon senso e addirittura Un pitbull detta legge nel suo quartiere.

Tra i manifestanti contrari al regolamento, in molti hanno chiesto al sindaco di Montréal Denis Coderre di ascoltare degli esperti, anziché basare le norme sulle caratteristiche fisiche del cane. Anche perché il regolamento ok vieta i pitbull: ma i meticci? E poi, allora, iniziando così dove si finisce? Alcuni obiettano che ogni generazione ha la sua razza ritenuta pericolosa: che fare? Assecondare la pancia delle persone o tentare di educare alle buone pratiche e a una maggior consapevolezza? Alcuni pitbull, si osserva, hanno comportamenti irreprensibili. Sia come sia, stamani il regolamento è stato votato.

Il sindaco tira dritto: vuole il regolamento affinché “i cittadini siano sicuri e si sentano sicuri“. Da oggi, quindi, scatta il divieto di adottare nuovi pitbull nel territorio di Montréal. Chi ne ha già uno o più esemplari dovrà procurarsi un permesso e provare che i cani hanno la “fedina” pulita. In più, dovranno condurre i cani al guinzaglio, ok, ma anche con museruola indossata.