pet-h-300x169MILANO – Un plauso per il regolamento con cui la Regione Lombardia apre le porte ai cani e agli altri pet in ospedali e rsa del territorio, e una nota di biasimo per la scomparsa dei corsi comunali per l’acquisizione del patentino da parte dei proprietari: è la posizione espressa dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane che, con una nota, accoglie con favore il nuovo provvedimento ma indica anche come il percorso non si esaurisca in esso.

tiraL’ordinanza ministeriale del 2009 successivamente prorogata – annota la presidente LNDC Piera Rosati – prevede che la relazione tra uomo e cane sia affrontata anche attraverso lo strumento del patentino, cioè dell’apprendimento dei principi base, elementari, della conoscenza del proprio cane. Il patentino è sì obbligatorio per i proprietari dei cani che hanno manifestato criticità comportamentali, e resta ed è facoltativo per tutti gli altri. Ebbene, il bandolo della matassa sta in mano ai sindaci, prima autorità sanitaria veterinaria del territorio, e alle Asl. Quanti corsi amstaffsono stati attivati dal 2009 ad oggi in Lombardia? E quanti, ci interroghiamo, nelle altre regioni?”

Secondo i dati afferiti a LNDC, “i sindaci di diverse città lombarde non hanno accolto progetti per i corsi del patentino, di fatto a costo zero, utilizzando le strutture pubbliche e la professionalità già retribuita dal sistema sanitario, dei medici veterinari. Perché ai sindaci lombardi non interessa educare, gratis, i propri cittadini ad essere più civili, e più consapevoli? Se l’Anci lombarda volesse approfondire questa strana renitenza nella regione dell’eccellenza sanitaria, dei cani negli ospedali, ne saremmo lieti”.

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