Uno dei ritrovamenti
Uno dei ritrovamenti

SAN CATALDO (Caltanissetta) – E’ allarme a San Cataldo, in Sicilia, per il dilagare di bocconi avvelenati, vere e proprie esche killer, che hanno ucciso volpi, animali selvatici e decine di cani. La notizia è diffusa dal WWF Sicilia – che ha fornito foto di una gran quantità di corpicini senza vita, noi non ve le mostriamo per scelta di non indugiare su tanto strazio – e già il sindaco della cittadina Giampiero Modaffari ha emesso un avviso pubblico per informare i suoi amministrati del pericolo esistente in località Piano Torre e dintorni.

La polizia municipale sta indagando sulla vicenda, una autentica strage silenziosa la definisce il WWF che un’idea ce l’ha: che il movente sia la caccia. “E’ noto – si legge nella nota dell’associazione – che a scatenare l’avversione dei settori più retrogradi del mondo venatorio nei confronti di volpi, cani, gatti e così via è la predazione da parte di queste specie su animali di interesse venatorio”.

guardie wwf“Proprio le campagne oggi interessate dagli avvelenamenti sono ogni anno frequentate da cacciatori per le loro battute al coniglio. E’ fin troppo facile immaginare che le polpette avvelenate sparse sul territorio in queste settimane come negli anni scorsi – sono le conclusioni del WWF – siano proprio dirette ad eliminare i predatori di conigli, così che i cacciatori non abbiano concorrenti quando a settembre si riaprirà la caccia“.

Il presidente del WWF Sicilia Centrale, Ennio Bonfanti, lancia un appello ai cittadini “affinché ci aiutino ad individuare i criminali che stanno avvelenando le nostre campagne”, segnalando “individui o auto sospette eventualmente anche alle Guardie WWF all’email guardiewwf.caltanissetta@gmail.com”.

leggeIl WWF Sicilia Centrale ricorda che la fabbricazione, detenzione, uso e distribuzione di esche e bocconi avvelenati costituisce illecito punito con sanzioni penali. La legge sulla caccia n. 157/1992 (artt. 21 e 31, ammenda fino a 1.549 euro) ed il Testo Unico delle Leggi Sanitarie (art.146, reclusione da sei mesi a tre anni e un’ammenda fino a 516,46 euro) vietano espressamente di diffondere veleni. Ai sensi della legge n.189/2004 contro il maltrattamento, inoltre, per il delitto di uccisione di animali è prevista la reclusione da quattro mesi a due anni; per il delitto di maltrattamento è prevista la reclusione da 3 a 18 mesi o la multa fino a 30.000 euro.

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