Umar gez genova (12)-2
Il cane Umar e la sua catena

MELE (Genova) – Una vita in sette metri lineari. Pesante sette chili. Per sette anni. Si riduce a questa triste tabellina del sette la storia passata di Umar, cagnolone fantasia con un che di pastore tedesco legato fin da cucciolo al muro della ferrovia di Mele, nascosto agli sguardi di chi transitava dalla strada.

Lo vedevano dal treno, però. Stanco, trascinava il suo pelo arruffato e pieno di nodi lungo quei sette metri di libertà entro i quali viveva, la sola che conosceva. I pendolari alla fine non ce l’hanno più fatta e hanno chiamato le guardie ecozoofile Oipa che lo hanno liberato e preso con sé scoprendo che la realtà era peggiore di quanto di brutto si vedeva già dal treno.

La stazione di Mele
La stazione di Mele

Umar mangiava ogni due giorni resti di pollo, se c’erano, buttati in una fossa scavata nel terreno a mo’ di ciotola. Un bancale era la sua cuccia. Le sue zampe posteriori ipotrofiche terminavano in unghie lunghissime, mentre patologie ormai croniche lo affliggevano senza scampo. Il proprietario è stato denunciato per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura e produttiva di gravi sofferenze.

Umar adesso è al canile di Monte Contessa a Genova. Conoscerà l’affetto dei volontari, le cure dei veterinari, le ciotole con della pappa adatta e altri cani come lui. Presto, forse, una famiglia tutta sua. La vita futura di Umar, adesso, recita la tabellina dell’infinito.

 

 

Condividilo!