cani-molecolariMOLINELLA (Bologna) – Corre anche su quattro zampe, la caccia all’uomo che sta andando avanti ormai da settimane per stanare dalle campagne di Molinella Igor-mille-alias, Norbert Feher, tristemente noto come il killer di Budrio con all’attivo trascorsi criminali che stanno facendo accapponare la pelle agli abitanti di quella zona. Le quattro zampe sono quelle di Gandolf e Druido, i due cani molecolari delle unità cinofile dei carabinieri specializzati in ricerca di persone scomparse.

Cani come loro, che hanno il brevetto equipollente ai cani dell’FBI e rilasciato proprio negli Stati Uniti, ce ne sono cinque soli in tutta Italia e il loro valore si aggira sui sessantamila euro.

Lo stemma di queste unità cinofile dell'Arma dei Carabinieri
Lo stemma di queste unità cinofile dell’Arma dei Carabinieri

Sono cani di razza Bloodhound, ‘cacciatori di sangue’ la traduzione del nome di razza che in italiano declina anche un più rassicurante Segugio di Sant’Uberto. E se il detto latino nomen omen vale anche in versione canis, ecco spiegato il talento estremo di Gandolf e Druido. Il fiuto di questi due nasoni superplissettati non si spaesa nemmeno coi passaggi in acqua: una volta agganciata la pista odorifera, Gandolf e Druido la seguono oltre ogni intoppo, ostacolo, guado, roccia o montagna, sole o vento.

Il tubetto di patè con cui i cani vengono premiati
Il tubetto di patè con cui i cani vengono premiati

Tutto con l’unico obiettivo del premio finale: un tubetto di patè per cani che loro adorano, ma che non ottengono finché non individuano la fonte della traccia. Una volta trovata, ci mettono sopra la zampa ed è la fine, per il titolare di quella molecola di odore, in questo caso il criminale Igor.

E sì che il loro faccione è di quelli proprio teneri: buffe orecchie lunghe, cocuzzolino in cima alla testa, pappagorgia per carezze a volontà e sguardo da rubacuori. Indole da giocherelloni. Sul campo, però, sono inflessibili e infallibili.

Gandolf e Druido
Gandolf e Druido

Il loro addestramento inizia a due mesi appena, e altro non fa che sviluppare – attraverso il gioco e i rinforzi positivi come i bocconcini – il grande talento già inscritto in quel loro nasone. Lavorano, in stretta simbiosi col loro conduttore e addestratore, unico per la vita, tra gli otto e i dieci anni. Poi la meritata pensione, spesso con l’umano che è stato il loro partner in tante avventure ma, questa volta, comodamente accoccolati sul divano di casa.

 

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