Il cane Angelo, torturato e ucciso a Cosenza
Il cane Angelo, torturato e ucciso a Cosenza

PAOLA (Cosenza) – Un anno e 4 mesi di reclusione ciascuno: è la condanna chiesta dalla pubblica accusa per Giuseppe Liparoto, Nicholas Fusaro e Francesco e Luca Bonanata, i quattro giovani accusati di avere seviziato e ucciso a Sangineto, nel novembre scorso, il cane randagio Angelo.

I quattro giovani postarono su Facebook il video delle sevizie commesse sul cane. Il pm del Tribunale di Paola, davanti al quale si sta celebrando il processo, ha definito il loro gesto “crudele e ingiustificato”, anche in considerazione del fatto che il cane non era mai risultato pericoloso per nessuno.

Al termine della camera di consiglio il giudice ha ammesso come parti civili una trentina di associazioni animaliste. La sentenza del processo è prevista per il 26 maggio. Un sit in davanti al tribunale di Paola è stato tenuto per l’intera durata dell’udienza su iniziativa dell’associazione Animalisti italiani.

Durante l’udienza di questa mattina è stata respinta la richiesta di messa in prova avanzata dagli imputati. Secondo Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa che è tra le parti civili al processo, “il rigetto della messa alla prova” rappresenta “un primo punto a favore di tutti coloro i quali chiedono giustizia per Angelo. L’auspicio di tutti noi è che agli imputati in caso di condanna non sia concessa alcuna attenuante: le torture inflitte al povero animale e il modo in cui è stato finito sono un chiaro indice se non di pericolosità quanto meno di allarme sociale. Ma, soprattutto, bisogna dare un messaggio chiaro ed inequivocabile. Bisogna dire che nel nostro Paese per i reati a danno gli animali è tolleranza zero“.

 

 

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