Briciola in attesa di Sergio Mattarella
Briciola in attesa di Sergio Mattarella

ROMA – Quando a febbraio 2015 Sergio Mattarella si insediò al Quirinale, ad accoglierlo rubandogli anche un po’ la scena c’era un soldo di cacio a quattro zampe: è Briciola, la mascotte della Fanfara dei Corazzieri a Cavallo. Pelo fulvo, alta tre mele o poco più come i Puffi, perfettamente a suo agio tra schioccar di zoccoli e squillar di trombe, impettita nella sua gualdrappa rossa confezionata su misura, Briciola occupa un posto – quello di mascotte della fanfara – rimasto vacante per molti anni dopo la scomparsa di Lady, meticcetta arrivata alla Fanfara quando era delle dimensioni di un palmo di mano.

Sì perché il tipo fisso della mascotte del IV Reggimento Carabineri a cavallo non è semplice da rintracciare. Molti i cani che i militari avevano adottato, negli anni in cui erano rimasti privi di mascotte, ma nessuno che possedesse le caratteristiche giuste. Quali? Ottimo carattere, amore per i cavalli, capacità di essere al posto giusto al momento giusto, femmina preferibilmente e di taglia piccola, e assolutamente trovatella o discendente della mascotte precedente.

Briciola è perfetta e lo ha dimostrato subito, quando alla sua prima presenza ufficiale ha accolto Mattarella impettita immobile e fiera, cosina scodinzolante ma composta su tappeto rosso delle occasioni ufficiali. Ottimo, anche perché per Briciola non era facile misurarsi con la professionalità della capostipite di tutte le mascotte, la celebre Trombetta trovata e adottata all’ippodromo di Agnano, dove la compagine musicale si trovava per il Carosello Storico. Famosa per la concentrazione con cui svolgeva i suoi compiti di rappresentanza, Trombetta era un soldatino di ferro dentro a una pelliccia di velluto accarezzata di prassi dagli spettatori di caroselli e parate, e nel 1981 venne insignita del Premio Fedeltà di Camogli. Il suo ultimo servizio fu in piazza Duomo a Milano nel 1988. L’anno dopo si spense.

Il cane come mascotte è una tradizione per i Carabinieri
Il cane come mascotte è una tradizione per i Carabinieri

Lipperlì il ruolo di eredi andò ai due cuccioli che Trombetta aveva avuto con Maratona, mascotte del II squadrone: si chiamavano Tamburino e Semicroma, e seguirono la Fanfara a Cavallo per alcuni mesi. Poi, però, arrivò al Reggimento Birba, cresciuta insieme a Trombetta che le aveva insegnato i ‘rudimenti’ del mestiere di mascotte. Birba era pronta, ed entrò dunque nel Reparto già nel 1989 per prestare servizio per dieci anni filati e venendo a mancare nel 1999. A quel punto parve naturale che toccasse a Lady, cresciuta con Birba e dunque ‘istruita’ da lei. Per Lady tutt’altro caratterino, poco disponibile a rinunciare alla vita privata in favore dell’Arma: lo dimostrano le due cucciolate e le due piccole fughe conclusesi però sempre col rientro in Reparto.

E ora Briciola. Buon 2 giugno!

 

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