20141214_1104211ROMA – Il sindaco Ignazio Marino se n’è andato, il commissario si è insediato, e nei canili regna il caos. Peggio: stando a quanto riferisce in una nota l’Associazione Volontari Canile di Porta Portese (Avcpp), i cani sarebbero sostanzialmente in abbandono, perché tecnicamente nessuno dovrebbe occuparsi di loro che non possono neppure uscire dai box. Il punto, spiegano all’Avcpp, è che la ditta barese che aveva vinto il bando per la gestione del rifugio comunale Ponte Marconi ex Cinodromo, e che avrebbe dovuto avviare il proprio mandato il primo ottobre scorso non lo ha in realtà fatto. Così, i cani continuano ad essere accuditi dai volontari e dagli operatori delle associazioni presenti da anni in canile, l’Avcpp e L’Impronta.

Per di più, riferisce ancora l’associazione, l’impresa a quanto pare non ha esercitato la clausola di salvaguardia nei confronti degli operatori presenti in canile, e così il Comune di Roma ha ordinato il ritiro di tutti gli operatori Avcpp (personale per accoglienza al pubblico e adozioni, educatore e terapista) ed il blocco dei servizi ai cittadini e agli animali. “Così i cani non sono adottabili né recuperabili dal punto di vista comportamentale – racconta Avcpp – e il cibo non viene più fornito come da convenzione. I 49 cani presenti attualmente si alimentano solo grazie a pappe comprate direttamente a loro spese dalle associazioni presenti”.

“I cani del canile comunale Ponte Marconi ex Cinodromo di Lungotevere Dante 500 – incalzano volontari e operatori Avcpp – sono rimasti senza adozioni, senza servizi e senza cibo: questa è la legalità del Comune di Roma? Avcpp dice no: difenderemo fino alla fine professionalità e animali. Noi ci siamo e ci resteremo. Invitiamo tutti i cittadini a stare a fianco dei cani e dei lavoratori del canile di Ponte Marconi in difesa di un modello di benessere animale che da oltre 20 anni appartiene a Roma Capitale”, conclude Avcpp. Insomma: in era commissario, la vicenda canili è tutt’altro che risolta.

 

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