pronto soccorso veterinarioSASSARI – Dai primi di ottobre la provincia di Sassari è rimasta senza alcun tipo di Pronto Soccorso veterinario. Ne dà notizia la Lega Nazionale per la Difesa del Cane (LNDC) che ricorda come fino a settembre la ASL locale avesse una convenzione con la Clinica Veterinaria universitaria per lo svolgimento di questo servizio, ma il contratto non è stato rinnovato. Ora, quindi, chiunque trovi un animale ferito o in fin di vita dovrà rivolgersi a strutture private a pagamento oppure potrà provare a contattare le autorità competenti con il rischio di trovarsi davanti a un rimpallo di responsabilità senza riuscire a risolvere il problema.

La drammatica situazione di Sassari, territorio dove il randagismo endemico aggrava il problema, purtroppo è un’amara realtà che accomuna tante regioni italiane. Le ASL veterinarie, spiega LNDC, dovrebbero prestare il servizio di primo soccorso agli animali feriti o incidentati ma, nella maggior parte dei casi, non sono in grado di farlo per mancanza di personale o di fondi. Anche in caso di intervento, molto spesso i canili sanitari delle ASL non sono attrezzati per effettuare ecografie o radiografie né tantomeno operazioni chirurgiche più complesse di una “banale” sterilizzazione, quindi l’animale può essere solo visitato sommariamente senza la possibilità di verificare eventuali lesioni interne.

È opportuno ricordare, prosegue la Lega Nazionale Difesa del Cane in una nota, che anche gli animali senza famiglia hanno in realtà un proprietario. Nel caso di animali domestici, per esempio cani e gatti, il “padrone” che dovrebbe sobbarcarsi ogni responsabilità è il sindaco del Comune dove vengono rinvenuti. “Auspichiamo – dicono alla LNDC – che gli enti pubblici incaricati di tutelare il benessere di questi esseri indifesi stipulino delle convenzioni con ambulatori veterinari privati al fine di assicurare il servizio di pronto soccorso per gli animali di cui sono a tutti gli effetti di legge proprietari”.

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