Diesel nello scatto condiviso sui social dalla polizia francese
Diesel nello scatto condiviso sui social dalla polizia francese e che ha fatto il giro del mondo

ITALIA/FRANCIA – Una giornata di lutto per il cane poliziotto Diesel morto ieri facendo da apripista nel blitz antiterrorismo condotto dalla polizia francese a Saint-Denis, alle porte di Parigi, e per onorare tutti gli altri cani poliziotto deceduti nel compimento del loro dovere a difesa degli umani: è quanto Aidaa propone agli amanti degli animali per venerdì 20 novembre. “Nel corso di questa giornata – è l’appello dell’Associazione – invitiamo tutti gli amanti degli animali ad accendere alla sera in casa propria o alla finestra un cero per ricordare questi animali e in particolare il cane francese Diesel ammazzato dai terroristi a Parigi. Chi non può farlo fisicamente, potrà comunque accendere la sua candela su internet o via Facebook”.

E intanto la storia di Diesel commuove il web, dove è virale l’hashtag #jesuischien che raccoglie un’ondata di commozione e messaggi di cordoglio: “Omaggio tra cani”, scrive un utente postando la foto del suo cane ritto sulle zampe posteriori con una bandierina francese in bocca. “Non tutti gli eroi sono umani. Sarò sempre grata agli uomini, donne e animali che danno la vita per noi”, twitta una ragazza dal Minnesota, mentre dallo stato di New York la facoltà di veterinaria della Cornell invita a “essere grati ai cani poliziotto dovunque per quello che fanno”. Non tutti, però, si uniscono al coro commosso. “Il mio gatto rifiuta questo hashtag”, scrive un utente con tono ironico. Mentre un’altra, più sinceramente critica, rimarca: “Solo su Twitter la vita di un cane poliziotto francese può valere più di quella di 32 nigeriani”.

Di tutt’altro avviso l’organizzazione animalista francese Peta (Personnes pour un traitement éthique des animaux), insorta dopo la notizia della morte del pastore belga di sette anni in forza al Raid, l’unità speciale di intervento e dissuasione della polizia francese, come cane d’assalto. Secondo i responsabili dell’Associazione Diesel “non rivendicava alcuna appartenenza religiosa, non rappresentava una minaccia e non era in possesso di nessuna arma, eppure – proseguono gli attivisti nel loro comunicato – ha pagato con la propria vita il prezzo della nostra sicurezza nazionale. Oggi, Peta e i nostri seguaci di tutto il mondo gli rendono omaggio per il coraggio avuto nell’affrontare coloro che hanno causato tanta sofferenza”.

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