imagesOOPH6KLHITHACA (New York, USA) – Sono beagle e cocker spaniel, sono sette, sono appena nati e sono i primi cani in provetta. Stanno bene, e i loro genitori putativi – gli scienziati della Cornell University di Ithaca negli Stati Uniti che hanno condotto l’esperimento impiantando 19 embrioni in una cagnolina – assicurano che la tecnica con cui sono stati ottenuti potrebbe aiutare a tutelare le specie di cani minacciate di estinzione. Non solo: i ricercatori sostengono si tratti di una via interessante anche per l’uomo, considerando che con il cane condivide ben 350 malattie ereditarie, circa il doppio rispetto  quelle che ha in comune con altre specie.

Pubblicato sulla rivista Plos One, l’esperimento è stato condotto presso l’Istituto Baker per la salute animale della Cornell University. I sette cuccioli sono il risultato di una nuova tecnica che combina la tradizionale fecondazione artificiale con la riscrittura del Dna. Per il direttore del laboratorio, Alex Travis, dopo decenni di tentativi adesso è possibile “congelare gli spermatozoi e conservarli in banche per utilizzarli nella fecondazione artificiale”. Grazie a questa tecnica, ha aggiunto, “siamo in grado di conservare il patrimonio genetico di specie minacciate”. La prospettiva futura è ancora più ambiziosa e consiste nell’utilizzare la tecnica considerata la ‘forbice’ naturale del Dna, la Crispr (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats) per rimuovere le sequenze di informazione genetica già nell’embrione. Nello stesso modo diventa anche possibile studiare le numerose malattie genetiche comuni a uomini e cani.

 

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