Uno dei cani emaciati nel canile di Mortara
Uno dei cani emaciati nel canile di Mortara

REGGIO CALABRIA – Sì: erano stati chiesti controlli alla struttura dove i cani erano stati trovati denutriti e in cattive condizioni sia igieniche che di salute. La buona notizia: il controllo è stato già subito bell’e effettuato. La cattiva notizia: è stato fatto al canile sbagliato. E’ una storia tutta italiana, quanto accaduto a Reggio Calabria in queste ore. Nei giorni scorsi, i volontari di Lega Nazionale per la Difesa del Cane – che lì gestiscono il canile di Campo Calabro che ha i giorni contati, perché tra pochissimo tutto si trasferirà zampe e bagagli in una nuova struttura modello – avevano adottato Leon dal canile di Mortara, che è il canile municipale e sanitario di Reggio Calabria.

Non stava mica bene, Leon. Tanto che le cure veterinarie non bastano e il piccolo, dopo pochi giorni, muore. A quel punto i volontari hanno voluto saperne di più sulle condizioni degli ospiti pelosi di Mortara. Li hanno trovati denutriti, in condizioni igienico-sanitarie precarie, apparentemente anche malati. Sabato scorso, la protesta davanti al municipio. Non solo Lndc, perché il canile di Mortara è da tempo al centro di un braccio di ferro tra associazioni: la ex gerente e l’attuale gestore che ha vinto un bando. E poi i cittadini.

La protesta per chiedere controlli alla struttura di Mortara
La protesta per chiedere controlli alla struttura di Mortara

Ma è stata Lndc a salire dal sindaco per chiedergli un’ispezione alla struttura di Mortara. Promessa ottenuta, con tanto di annuncio dell’intenzione di acquisire le cartelle cliniche dei cagnolini. Beh: deve aver capito male, il sindaco, perché il controllo è arrivato nella struttura di Campo Calabro, quella gestita da Lndc e in via di dismissione. “Risulta che il sindaco Giuseppe Falcomatà abbia effettuato un sopralluogo presso il canile di Mortara – raccontano dalla Lega per la difesa del cane – anche a seguito dell’incontro con la presidente locale di Lndc Rosa Rogolino. La cosa curiosa è che, successivamente all’appello rivolto alle istituzioni da parte di Lndc, l’azienda sanitaria di Reggio Calabria abbia inviato un controllo proprio al rifugio di Campo Calabro gestito dai volontari dell’associazione”.

Un altro cane pelle e ossa a Mortara
Un altro cane pelle e ossa a Mortara

Un’ispezione che Rosa Rogolino non riesce a spiegarsi e commenta così: “La Asp è perfettamente a conoscenza da sempre delle condizioni precarie della nostra struttura di Campo Calabro. Così come è a conoscenza del fatto che stiamo per trasferirci a brevissimo in un nuovo canile che la stessa Asp ha definito modello. Non capisco questa visita volta a constatare le condizioni strutturali del nostro rifugio proprio in questo momento, ma i nostri cani stanno bene e questo per me è l’importante. Nel giro di poco tempo saranno trasferiti nel nuovo canile e staranno ancora meglio.”

Lega Nazionale per la Difesa del Cane – recita una nota – auspica che lo stesso zelo delle istituzioni venga rivolto al canile sanitario e rifugio municipale del Comune di Reggio Calabria, in particolare per valutare le condizioni di salute dei cani che vi sono ricoverati e prendere le dovute misure correttive.

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