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Scegliamo di non riproporre l’agonia del cagnolino

PESCIA (Pistoia) – Presidio di protesta sotto casa dell’aguzzino, petizione di condanna e Lega Nazionale per la Difesa del Cane come parte civile al processo: è diventato un caso la morte del pinscher di piccola taglia seviziato e ucciso da un 27enne di Pescia che aveva ripreso le torture e aveva pubblicato il video su Facebook, da dove la proprietaria aveva scoperto la tragica fine del proprio cagnolino.

L’uomo è stato denunciato per uccisione di animale. I motivi del gesto per i carabinieri sembrano possano essere ricondotti ai dissidi con la famiglia dell’ex fidanzata. La Lega nazionale per la difesa del cane – al pari di altre associazioni animaliste del territorio – si costituirà parte civile in un eventuale procedimento a carico dell’uomo, mentre è in corso una petizione di condanna online che in 24 ore ha già raccolto quasi 40mila firme.

“L’inferno è sceso sulla terra e si è fatto uomo, in Toscana, massacrando, seviziando un piccolo cane prima sbattendolo contro il muro poi infilzandolo con un pennarello. L’Olocausto animale – afferma Piera Rosati, Presidente di LNDC – finisce su facebook, usato come vetrina in cui gettare la spazzatura criminale umana: l’aguzzino, mostra la sua arte mentre l’animale terrificato perde la voce e implora la fine del martirio”.

Diverse decine di persone si sono ritrovate a protestare sotto casa del giovane (presidiata dalle forze dell’ordine) e sabato alle 15 è inoltre prevista una manifestazione contro i maltrattamenti agli animali alla quale ha aderito anche il Comune di Pescia.

 

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