di Marta Milani (da Facebook)

Maggie (foto: Fb/Sara Gambelli)
Maggie (foto: Fb/Sara Gambelli)

Quando è arrivata, Maggie aveva un altro nome. Si chiamava Angie. Aveva otto anni. Una vecchina col muso bianco che aveva passato tutta la sua vita chiusa nel serraglio sporco di un cacciatore. Il più delle volte a catena, come se vivere in tre metri quadri e vedere il mondo solo da dietro le maglie di una rete non fosse già abbastanza. Pare che in otto anni di vita fosse uscita sì e no dieci volte da quella gabbia, e solo per andare a caccia. Non conosceva niente del mondo Angie. Non sapeva cosa fosse una carezza, un grattino sul muso, una corsa in un prato con il vento tra le frange, non sapeva che sapore avessero i bocconcini di carne, o i biscotti del mattino. Le era stata negata la sua giovinezza: nessuna passeggiata, nessun gioco, nessun complimento quando ancora il pelo rosso d’Irlanda poteva brillare al sole.

Poi un giorno la liberazione: la porta del serraglio che si apre, la luce che entra, le volontarie, il trasferimento in pensione e le prime coccole. Ci hanno raccontato che la prima notte nel suo nuovo box pioveva, era autunno. Angie non è entrata al riparo, è rimasta tutta la notte sotto la pioggia, da sola. Lo sguardo perso, completamente spaesata. Non aveva capito che ora era libera di muoversi. Conosceva solo quello che aveva visto fino a quel momento. Un serraglio e una catena, sì, ma erano il suo serraglio, la sua catena.
Angie ha incontrato i suoi nuovi padroni mentre era in stallo a casa di Roberta, una ragazza paziente e capace, che le ha mostrato per prima il mondo, preparandola alla vita dopo il serraglio. E’ stato amore a prima vista con la sua nuova famiglia. Era stata presentata come una cagnolina timida e diffidente con gli sconosciuti, ma si è letteralmente lanciata in braccio a loro. È stata lei a fare la scelta. La sua prima scelta libera.

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I primi giorni se ne stava zitta in un angolo, osservando tutto, senza far rumore, senza muoversi, come per non disturbare. Per non essere vista. Perchè nessuno la notasse e si ricordasse che il suo posto era nel serraglio con la catena e il pane secco, non su quei cuscini morbidi. Ma è bastato poco, dato che fino a quel momento non aveva avuto nulla, per abituarsi alla sua nuova vita. Serviva un nuovo nome a questo punto. Un nome che si sposasse con il suo pelo fulvo, con la sua eleganza che anni di stenti non avevano intaccato, con il suo spirito fiero e finalmente libero. Un nome che richiamasse alla mente i prati verdi, il vento, le scogliere, le regine d’Iranda: Megan, Maggie, che significa “Perla” in gaelico. Una piccola perla che è rimasta chiusa nel suo guscio per anni, e che ora è finalmente libera essere ammirata.

Fine della parte triste. Veniamo al presente. Maggie è una regina. La regina delle paracule. Perfetta mendicante, sa benissimo come usare i suoi occhioni tristi per elemosinare LA QUALUNQUE. Cibo, coccole, carezze, cibo. Cibo. Cibo. Dopo anni ad acqua e pane secco, è attualmente a dieta, in quanto se liberamente lasciata a soddisfare i suoi istinti potrebbe tranquillamente arrivare a pesare quanto i suoi due padroni messi insieme. Dorme solo sul divano, perché la poltrona non è abbastanza comoda. Adora gli accessori in pelle: più sono costosi, più sono buoni. Il suo hobby preferito è rubare cibo dal tavolo quando il resto della casa è distratto. Dalla sua, ha la fortuna di avere uno stomaco d’amianto. Al momento tra i suoi bottini contiamo:
– un panetto intero di burro
– una confezione formato famiglia di sottilette, carta, plastica e alluminio inclusi
– un pacco da un kg di zucchero

Nonna Gea cerca adozione dal sito Fata
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– tre teglie di muffins
– mezza torta di mele
– un plumcake intero
– tre galline
– innumerevoli fette di prosciutto
– un portafoglio
– due paia di stivali
– 7 ciabatte (dell’ottava non sono stati rinvenuti resti, preferiamo pensare che sia andata persa piuttosto che digerita)
– una cintura
– un paio di Louboutin (alla ragazza piacciono le scarpe belle)
– svariati kg di cacca (alla ragazza piace molto anche quella)

Ha deciso che passerà gli ultimi anni della sua vita a mangiare pasticcini e a farsi dire quanto è bella.

(Maggie è stata adottata tramite l’associazione Fata e Amicisetter, che si occupa del recupero di cani da caccia)

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