Tobia ritratto durante il suo soggiorno al rifugio Enpa di Mira
Tobia ritratto durante il suo soggiorno al rifugio Enpa di Mira

MIRA (Venezia) – La nostra missione è quella di creare legami affettivi tra uomo e animale e, grazie al progetto, siamo riusciti a riallacciare e a consolidare un grande rapporto d’amore che si era interrotto per cause di forza maggiore“: queste le parole con cui Valentina Mino presidente della Sezione Enpa di Mira ha presentato alla stampa il progetto Una casa per Tobia. “Conosciamo da tempo il cane Tobia e la sua proprietaria, Flora, che abbiamo spesso aiutato con la gestione del quattro zampe, un bellissimo maltese di 7 anni, per le piccole necessità di tutti i giorni. Così – racconta Mino – quando Flora è stata ricoverata in ospedale, abbiamo accolto Tobia nel nostro rifugio di Mira con l’idea di restituirle il cagnolino non appena fosse superata l’emergenza”.

Tobia ancora al rifugio, in braccio a Roberto Martano
Tobia ancora al rifugio, in braccio a Roberto Martano

Purtroppo, le condizioni di salute della signora si sono dimostrate più gravi del previsto, rendendo necessario l’affidamento a una struttura specializzata. Ed è a questo punto, di fronte al rischio che il legame tra Tobia e Flora di spezzasse, che è scattata una vera sinergia solidale tra la Asl 3 Serenissima di Venezia – Distretto di Dolo-Mirano (già impegnata nella pet therapy), la residenza La Salute gestita da Veneto RSA Srl e l’Enpa di Mira.

Se Flora non poteva tornare a vivere con il suo cane nel proprio appartamento, sarebbe stato Tobia a raggiungere la sua proprietaria nella casa di riposo, non appena fosse stato predisposto uno spazio tutto per lui. Questa l’idea maturata la scorsa estate: “Un progetto impegnativo perché, oltre al necessario percorso di autorizzazioni amministrative, l’Enpa di Mira, che intanto ha continuato a prendersi cura cane nel proprio rifugio, si è impegnata a creare tutte le condizioni per garantirgli una vita serena, a partire dalla realizzazione di uno spazio verde all’esterno dove Tobia fosse libero di correre e di avere di un po’ di privacy canina”.

Tobia in Rsa. Da sinistra: Martano, Calzavara dietro a Tobia, Santin
Tobia in Rsa. Da sinistra: Martano, Calzavara dietro a Tobia, Santin

“Nelle ultime settimane, poi, con il progetto in dirittura d’arrivo, volontari e addetti della residenza hanno avviato un percorso di inserimento graduale, durante il quale il cane ha mostrato di essere a suo agio, ha incontrato la sua proprietaria e ha esplorato tutti gli spazi a sua disposizione”.

Oggi Flora e Tobia sono di nuovo insieme e la presenza del cane sarà di beneficio non solo per la sua proprietaria ma per tutti gli ospiti della struttura: “Siamo grati a tutti i soggetti coinvoli – prosegue Mino – per l’attenzione e la sensibilità mostrate nella realizzazione del progetto“. “Speriamo che questa iniziativa possa essere replicata in altre strutture. La gioia di Flora e Tobia – aggiunge il tesoriere dell’Enpa di Mira, Roberto Martano, che ha curato il progetto – dona concretezza al nostro impegno quotidiano e fa conoscere agli animali la parte migliore dell’uomo”.

 

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